Omeopatia e risposta adattativa a stress
L’ omeopatia concepisce la malattia organica come una risposta adattativa allo stress patito e pertanto la valuta sempre sia sul piano fisico, sia sul piano emozionale. Per l’ omeopatia qualsiasi evento clinico possiede una espressione psicosomatica e contestualmente somatopsichica. L’ intesità e espressione di queste due vie di comunicazione tra mente e corpo, dipende nel singolo caso dal risentito. Per molti medici dello stress, le malattie psicosomatiche sono solo alcune, mentre la maggior parte sono erroneamente definite come puramente somatiche. I processi esclusivamente somatici non mai stati validati. La vita umana è composta dalla densità del corpo, dei comandi operati dal sistema nervoso centrale e dalle emozioni coinvolte.
L’omeopatia non considera pertanto le malattie mai esclusivamente psichiche o esclusivamente somatiche. La malattia è intesa come la risposta adattativa personale ad un evento o contesto stressogeno. Lo stress è una generica situazione conflittuale caratterizzante la vita di ogni individuo. La risposta adattativa è da comprendere nell’interazione ineludibile tra corporalità, campi emozionali e sistema nervoso centrale. La risposta adattativa al stress dipende in larga misura della capacità di un individuo nell’applicare le proprie memorie e la propria esperienza per la costruzione di se stesso.
In omeopatia per la valutazione della risposta adattativa è necessaria l’osservazione delle reazioni applicate dal paziente e della sua lettura del conflitto patito. Per avere un dato attendibile è necessario osservare la reazione e non l’evento scatenante stress. In omeopatia la risposta adattativa dipende dal risentito. La stessa situazione stressogena può, infatti, causare risentiti diversi secondo il carattere, e le memorie e del soggetto esaminato. Un determinato evento confllittuale fisico o emotivo rimane uno evento aspecifico fino al momento nel quale la reazione individuale evidenzia caratteristiche uniche e irripetibili della persona. Un lutto o una separazione sono per esempio situazioni di stress in grado potenzialmente di alimentare uno qualsiasi risentito. Solo nell’interazione tra esperienza di separazione o lutto con una reattività emotiva soggettiva s’ingenera un precisa risposta adattativa. Secondo l’ omeopatia per una corretta valutazione della risposta adattativa è dunque necessario separare evento storico e risentito. In seguito l’attenzione è tesa alla corretta descrizione del risentito, perché l’evento storico rappresenta una situazione di stress aspecifico.
Secondo l’ omeopatia la risposta adattativa dipende dal personale risentito di ogni paziente tale da determinare la scelta della lesione fisica. La malattia somatica a seguito di stress non è pertanto ne frutto dell’errore né tanto meno il capriccio della natura. La lesione somatica dello stress secondo l’ omeopatia si esprime su un determinato tessuto coerentemente ai campi emozionali e al risentito implicati. Altrettanto la guarigione del malato secondo l’ omeopatia non può limitarsi alla semplice e doverosa rimozione delle espressioni fisiche della sofferenza. Il medico si dovrebbe occupare di trattare il paziente con tutti i metodi possibili adoperandosi per il sollievo dei sintomi organici, ma anche per il raggiungimento di equilibrio emotivo e la conflittolisi. In condizione di equilibrio emozionale e di gestione conflittuale non solo c’è una notevole resistenza alla malattia, ma tutti gli atti umani rispettano questa pregevole condizione.
Questo ideale di medicina evoluta e completa appartiene a tutte le culture mediche non solo all’ omeopatia. La confluenza di una cultura medica moderna e antica può realizzare non solo la salute degli individui, ma anche la salute delle società d’individui e infine il rispetto per la natura che le ospita.
Dott. Fabio Elvio Farello Omeopatia a Roma