Down e Prozac
La sindrome di Down o trisomia 21 è una malattia genetica causata dalla presenza di una terza copia del cromosoma 21.La sindrome di Down è la più comune anomalia cromosomica nell’uomo. Tra le ultime aberranti proposte dell’aziende produttrici di farmaci arriva anche l’impiego del Prozac o fluoxetine nei bambini con sindrome DOWN. Il Prozac è un controverso rimedio antidepressivo con il quale sono stati guadagnati soldi facili, dal momento che l’effetto antidepressivo è almeno modesto, mentre non lo è di certo l’induzione di una dipendenza. Il Comitato dei Cittadini per i Diritti dell’Uomo ottenne dalla FDA copia integrale dei documenti relativi alla fase di ricerca sperimentale sul Prozac i quali evidenziano come durante la fase sperimentale condotta per l’accreditamento del rimedio, le procedure scientifiche furono ripetutamente violate.
Lo studio originario della Food and Drug Administration sul Prozac concludeva affermando che tale farmaco non era più efficace del placebo sulla depressione, mentre la somministrazione certamente non era priva di rischi. Con questo splendido curriculum ora si vuole promuovere uno studio per verificare nei bambini con sindrome di Down, benefici presupposti sopratutto dalla necessità di continuare a vendere Prozac. Adottare uno psicofarmaco su bambini è rivoltante, ma non è purtroppo una idea nuova delle aziende. Certamente è censurabile sul piano etico consentire a tali aziende questo tipo di “mercato”. Ancor più orribile se possibile appare l’idea di prendere in considerazione il più indifeso tra i bambini ovvero quello che patisce la sindrome di Down e considerarlo un target per un marketing aggressivo. Il comportamento di una ricerca asservita alle aziende si allontana sempre più dalla vera cura del malato. SI evidenzia l’urgenza di un sostanziale cambio di paradigma su ciò che può essere considerato atto medico. A tale cambio deve contribuire con vigore il cittadino, sano o malato che sia perchè il sistema sanitario, il sistema formativo dei medici e la ricerca medica risultano spesso implicati nel degrado che si osserva.
Le Medicine Non Convenzionali MNC, tra le quali l’omeopatia oltre che a utilizzare strumenti di cura privi di rischi collaterali significati per i pazienti sono anche indipendenti dalle aziende che producono farmaci. L’omeopatia non è contraria all’uso di farmaci, ma alla idea mai validata che siano l’unico atto medico sul quale investire ricerca o da offrire come servizio al cittadino. L’impiego di omeopatia riduce il fabbisogno di terapia farmacologica, maggiormente invasiva. L’ omeopatia è prescritta e applicata da un medico formato nella disciplina. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’ omeopatia, sono una indicazione per il paziente sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. L’ omeopatia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario l’ omeopatia stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Omeopatia a Roma